Fiori nelle scuole

FIORI NELLE SCUOLE

di Umberto Tenuta

  L’artista è il confidente della natura; i fiori portano avanti un dialogo con lui attraverso la graziosa piega dei loro steli e le sfumature armoniosamente tinte dei loro petali. Ogni fiore ha una parola cordiale che la natura dirige verso l’artista. (Auguste Rodin)

Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini (Dante Alighieri)

Conserva l’amore nel tuo cuore. Una vita senza amore è come un giardino senza sole dove i fiori sono morti. La coscienza di amare ed essere amati regalano tale calore e ricchezza alla vita che nient’altro può portare (Oscar Wilde)

Dal mio corpo in putrefazione cresceranno dei fiori e io sarò dentro di loro: questa è l’eternità (Edvard Munch)

Potranno tagliare tutti i fiori, ma non fermeranno mai la primavera (Pablo Neruda)

Ognuno di noi è un fiore diverso e quello che va bene adesso vale solo adesso (Raffaele Morelli)

Il fiore perfetto è una cosa rara. Se si trascorresse la vita a cercarne uno, non sarebbe una vita sprecata (Katsumoto)

L’amore è come un fiore selvatico, ma quel fiore cresce solo sull’orlo di un dirupo alto e irto (Dal film Shrek)

 

I fiori sono il simbolo della bellezza, la bellezza del mondo  (dal greco comos, bello).

E l’uomo vive nel mondo, nel cosmos, nella bellezza.

Il mondo è bello nel cielo di stelle, negli abissi degli oceani, nelle cime tempestose dei monti, nelle valli in fiore, nelle rocce di diamanti, nei nidi degli uccelli, nei volti delle donne, nelle fattezze dell’uomo di Leonardo.

Ed è bellezza l’uomo nella Leonardesca armonia del suo corpo.

Ed è bellezza la donna che i Poeti hanno cantato, Leonardo ha immortalato nella Gioconda, Michelangelo nella Pietà.

Ed è bellezza la Poesia, ed è bellezza la Musica, ed è bellezza la Danza, ed è bellezza… ogni cosa che esce dall’anima, dal cuore, dal corpo..

E sembra proprio che i fiori siano tutte tutte le cose belle e buone e giuste della natura e dell’uomo

Può la scuola, che la formazione dell’uomo deve garantire, non prendersi cura dei fiori?

Come si può non far sentire ai giovani la bellezza dei fiori nello splendore dei loro colori e dei loro profumi?

Dei fiori che sbocciano nei verdi prati della loro giovinezza, dei fiori che le loro dimore adornano, dei fiori che li inebriano coi loro profumi?

Sarebbe la più grave deprivazione culturale dei giovani.

È non avrebbe significato offrire loro antologia di poesie, di prose, di musiche e canti…

Antologie, dal greco antos, fiore, logos, parola: fior di parole.

E allora?

Il Froebel parlava di giardini dell’infanzia.

E fino all’altro ieri le scuola dell’infanzia erano chiamate appunto Giardini dell’infanzia.

Giardini, giardini dei bimbi in fiore, giardini della vita, della vita che cresce, giardini di fiori.

Orsù, dunque!

Nella scuola coltiveremo fiori, i fiori dei nostri giovani, i fiori del verde melograno dai bei vermigli fior.

Coltiveremo i fiori, coltiveremo i fiori, per ingentilire i cuori dei nostri giovani, per renderli sensibili alla bellezza delle piante, degli animali, delle rocce di ametista.

Fiori sui davanzali, fiori nei corridoi, fiori negli atri, fiori in ogni spazio dell’edificio scolastico, interno ed esterno.

Fiori, bellezza! Fiori, bontà!

kalós, bello, agathós, buono.

Altro dir non si deve se non che nella scuola occorre coltivare nei giovani il senso del bello e del buono, cominciando dalla coltivazione dei fiori, dalle cure per i fiori, dallo studio ammirato delle loro forme, della loro architettura, delle loro forme, dei loro profumi, ma anche della loro geometria, del numero  che li governa, della loro fillotassi, della loro fisiologia.

I fiori ci fanno comprendere come nasce la vita con i processi di impollinazione, come si diffonde la vita, come è bella la vita.

I fiori ci fanno comprendere la poesia, la bellezza dei colori delle pitture, la bellezza delle forme architettoniche, la bellezza della musica, con lo stormir dei loro petali.

Che altro?

Tutto il resto, tutto ciò che è umano, che appartiene alla vita.

Tante cose la scuola fa apprendere.

A leggere ed a scrivere, a far di conto, a ripercorrere il lungo cammino dell’uomo nel corso dei millenni, a scoprire le leggi della natura…

Tra le tante cose, una delle più importanti è l’amore della bellezza che i greci collegavano alla bontà, kalos-agathos.

È così facile innamorare i bambini alla coltivazione dei fiori.

Basta un vaso di terracotta, basta un pugno di terra, basta un bicchiere d’acqua, basta un seme di violacciocca…

Basta una canzone: e le colline sono in fiore…

Domani, sù, un’altra disciplina!

La più bella!

La floricultura.

Nel giardino e in tutti gli spazi della scuola.

Sui davanzali delle aule ogni studente avrà la piantina del suo fiore, ammirata ed amata.

Ogni maestra avrà le sue piantine, ammirate ed amate, tra i banchi della sua aula!